Sei incinta, che splendida notizia! Hai 5 mesi di maternità che vuol dire lavorerai col pancione di 7 mesi e a 3 mesi saluterai il neonato e tornerai a lavorare. Soprattutto, sei incinta: da qui in poi il tuo stipendio si sgretola progressivamente, in qualche caso lo perdi del tutto.
Perché niente è cambiato anche se tutto sembra diverso
Avere un’idea delle cose che sia il più possibile fedele alla realtà è sempre stata una cosa parecchio importante per me: l’analisi dei dati, i processi logici, la conoscenza dei fatti, la correlazione tra gli eventi sono probabilmente alcuni dei motivi per cui faccio il lavoro che faccio ma sono anche cose per le quali spesso mi capita di litigare.
How can I go home with nothing to say
Si potrebbero dire tante cose rispetto al femminicidio di Giulia Cecchettin. Se ne potrebbero dire, incredibilmente, nonostante tutte quelle che sono state già dette: tantissime parole, ficcanti, superflue, puntuali, cattive, superficiali, concrete, eccessive, solidali, rivoluzionarie, conservative.
Sei calda come i baci che ho perduto
Per il tipo di lavoro che faccio e per il ruolo che ricopro mi capita di avere a che fare molto spesso con persone che vivono nel nord Italia; solitamente mi ci trovo bene a lavorare: in generale, mi trovo bene a lavorare con qualsiasi essere umano, a prescindere da luogo di provenienza e di svolgimento del lavoro.
E quando l’ultimo supermercato sarà vuoto e la tecnologia ci servirà per fare un fuoco
Alcuni giorni fa affrontavo una conversazione in cui mi si voleva convincere del fatto che le nuove generazioni sono fatte da idioti, che in futuro non ci saranno più medici dato che oggi è più conveniente fare l’influencer, che non ci sono più i valori di una volta, che ai miei tempi signora mia e tutta un’altra serie di cose¹ che quando le diceva la buonanima di mia nonna sulla mia generazione mi sembravano delle gigantesche stronzate e ora – nonostante mi stia pericolosamente avvicinando all’età in cui capitava che le dicesse – per fortuna continuo a reputarle tali.
Mi farà dimenticare le paure, le angosce, l’odio, il dolore
Stacci tu nei sogni miei, già che ci sei
Nell’ultima edizione della newsletter dal titolo “Link molto belli” ho scoperto una cosa che in parte avevo già letto (di recente, in seguito all’assegnazione del nobel per la fisica del 2022) e cioè che […] tre fisici hanno vinto il premio Nobel dimostrando che l’universo non è “localmente reale”.
Carissimo signor Tentenna
Ho sempre considerato la vergogna – tra tutte le emozioni presenti nel vasto spettro che l’essere umano è capace di provare – una delle più nobili. Wikipedia dice, tra le altre cose, che la vergogna “è un’emozione che accompagna l’auto-valutazione di un fallimento globale nel rispetto delle regole, scopi o modelli di condotta condivisi con gli altri; da una parte è un’emozione negativa che pone l’intero individuo al cospetto della propria inadeguatezza, dall’altra consiste nel rendersi conto di aver fatto qualcosa per cui possiamo essere considerati dagli altri in maniera totalmente opposta rispetto a quello che avremmo desiderato.”.
Vi presento la mia amica insonnia
Alle 03:40 dell’8 Maggio 2010 pubblicai un post col titolo di questo stesso post su un mio vecchio blog (che ora è stato opportunamente nascosto perché era una roba veramente imbarazzante).
La bugia che bel vizio
Ho scoperto da un paio di settimane dell’esistenza della sindrome dell’impostore.